Jung von Matt/Limmat lancia la creatività basata sui pregiudizi

Jung von Matt/Limmat presenta il nuovo approccio "Bias-Based Creativity". L'approccio interdisciplinare mira a consentire lo sviluppo di soluzioni di comunicazione creative ed efficaci.

Jung von Matt/Limmat
Il team del progetto Bias-Based Creativity, composto da René Schwarz, Stefan Naef, Prof. Dr. Johanna Gollnhofer, Christian Omlin e Matthias Fuchs (da sinistra a destra).

I bias cognitivi sono schemi di pensiero a cui tutti siamo soggetti senza esserne consapevoli. Ad esempio, in situazioni di incertezza, copiamo ciecamente il comportamento degli altri (herding bias). Ad esempio, nella primavera del 2020, quando molte persone sono state costrette ad accumulare carta igienica e quando gli scaffali dei rivenditori erano vuoti. Jung von Matt/Limmat utilizza questi e altri 160 risultati scientifici della ricerca comportamentale come opportunità per una creazione più efficace. Ne è nato l'approccio "Bias-Based Creativity", in collaborazione con Johanna Gollnhofer, professore associato di marketing digitale all'Università di San Gallo.

 

Nuove prospettive dalla ricerca 

I pregiudizi cognitivi hanno una grande influenza sul nostro comportamento decisionale quotidiano, non da ultimo come fattori decisionali nel nostro ruolo di consumatori. "Sappiamo dalla ricerca quanto le decisioni di acquisto siano fortemente determinate dai pregiudizi cognitivi. Ad oggi, la ricerca comportamentale ha identificato e studiato scientificamente oltre 160 pregiudizi cognitivi", afferma Gollnhofer. Stefan Naef, Chief Consulting Officer di Jung von Matt/Limmat, aggiunge: "Grazie all'interfaccia con la ricerca, possiamo utilizzare in modo ottimale i risultati scientifici come insight comportamentali, aprendo nuove prospettive sul comportamento dei consumatori e creando così nuove opportunità per interazioni creative tra i marchi e i loro clienti".

 

Offerta creativa con potenziale

"L'uso mirato dei Cognitive Biases consente ai marchi di realizzare una comunicazione ancora più efficace", afferma René Schwarz, Chief Experience Officer di Jung von Matt/Limmat. L'offerta incentrata sul cliente apre nuove opportunità di profilazione per i marchi del mercato, come sottolinea Stefan Naef: "Ci sono alcuni marchi a livello internazionale che utilizzano con successo i bias cognitivi, ma in Svizzera ce ne sono ancora pochi. Vediamo un grande potenziale per i marchi locali, che possono ottimizzare il loro impatto comunicativo in modo mirato".

Un'azienda svizzera che già utilizza i bias cognitivi per la comunicazione di marketing è la Zürcher Kantonalbank ZKB. Insieme a Jung von Matt/Limmat, la ZKB ha ottimizzato la campagna per l'app del pilastro 3a "Frankly" con l'aiuto dei Cognitive Biases. Monica Dreyer, responsabile marketing e branding della ZKB, è convinta che i bias cognitivi possano dare ai marchi chiari vantaggi competitivi: "Con l'uso intelligente dei bias cognitivi, le misure di marketing diventano più concrete, più fondate e quindi più efficaci".

 

Concentrarsi sull'intero imbuto di marketing

L'approccio Bias-Based Creativity, sviluppato in modo interdisciplinare con esperti di varie discipline della ricerca e della pratica, comprende diverse dimensioni: A partire dalla segmentazione dei gruppi target attraverso il Bias-Based Campaigning fino alla Bias-Based Conversion, i Bias Cognitivi possono essere utilizzati in modo mirato lungo l'intero funnel di marketing. "Durante l'elaborazione concettuale, è apparso chiaro a tutti i partecipanti quanto siano ampie le possibilità dell'approccio Bias-Based Creativity. Poiché i bias cognitivi svolgono un ruolo fondamentale nei processi decisionali consci e inconsci, possiamo utilizzarli come insight comportamentali per un'ampia varietà di sfide creative", afferma Christian Omlin, Strategist di Jung von Matt/Limmat e parte del team di progetto.

 

Efficacia grazie alla selezione e alla simulazione

Alla luce degli oltre 160 pregiudizi cognitivi, il campo di gioco per ogni sfida di marca è molto ampio. Ciò rende ancora più essenziale un'attenta selezione. "I bias cognitivi sono molti, per questo è ancora più importante capirli bene prima di poterli applicare", afferma Matthias Fuchs, dottorando presso l'Università di San Gallo e parte del team del progetto. Per garantire l'efficacia dei bias selezionati, Bias-Based Creativity include test completi di diversi bias. Ciò consente di valutare il maggior potenziale di successo in una fase iniziale del processo di ideazione e di ottimizzare gli approcci creativi sulla base dei dati. "In questo modo possiamo garantire la massima centralità del cliente e l'accuratezza delle soluzioni di comunicazione", afferma René Schwarz.

 

Descrizione scientifica della procedura con pregiudizi cognitivi in download 

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