Il Consiglio di governo dell'Argovia non vuole presentare una legge sui media

Il Consiglio di governo dell'Argovia non intende al momento elaborare una legge cantonale sui media. Dopo il no degli elettori svizzeri al pacchetto sui media, secondo il consiglio di governo restano aperte troppe questioni a livello federale. Il governo e il parlamento avevano già respinto la richiesta nel 2011.

I media stessi sono sotto pressione: il consiglio di governo dell'Argovia non vuole redigere una legge cantonale sui media al momento. (Foto d'archivio: Keystone/Christian Beutler)

In particolare, è aperta la questione centrale del finanziamento diretto e indiretto dei media, scrive il Consiglio di governo nella sua dichiarazione di venerdì su una mozione presentata dalle file di PS, Centro, Verdi, GLP, Verdi e EVP.

"Qualsiasi misura e strumento cantonale in questo ambito dovrà essere coordinato con la politica o la legislazione nazionale sui media", afferma il Consiglio di Stato.

Non è prevedibile in quale momento saranno disponibili informazioni e basi affidabili per la progettazione di un eventuale ampliamento delle sovvenzioni federali per i media. Il popolo svizzero ha respinto il pacchetto mediatico a febbraio con un No del 54,6%. In Argovia, il 60,31% dei voti è stato contrario.

Media indipendenti

La mozione chiede che il Cantone elabori una legge sui media. La Costituzione cantonale prevede che il Gran Consiglio possa emanare una legge sui media "per promuovere la diversità dell'informazione".

Il Cantone non ha solo il dovere di informare se stesso, ma deve anche consentire, sostenere e promuovere la fornitura di informazioni alla popolazione attraverso altri fornitori di servizi e canali mediatici indipendenti, si legge nella mozione. L'ultima volta che il Parlamento cantonale ha respinto la richiesta di una legge cantonale sui media è stato nel 2011.

Rapporti diversificati

Secondo il consiglio governativo, è consapevole che anche le aziende argoviesi attive nel settore dei media devono superare importanti sfide strutturali ed economiche.

La digitalizzazione della comunicazione sta portando a un profondo cambiamento strutturale: i soldi della pubblicità sono passati dai media tradizionali a nuove forme mediatiche come i social media, i motori di ricerca e altri canali online. La popolazione utilizza anche i media classici in modo diverso rispetto al passato, o non li utilizza affatto.

Nonostante i cambiamenti fondamentali, i media classici-tradizionali continueranno a svolgere un ruolo importante nel settore del giornalismo regionale anche nel prossimo futuro, come osserva il Consiglio governativo.

Sono favorevoli a normative nazionali che garantiscano ai fornitori di media privati e ai media della SSR la massima indipendenza e autonomia possibile e, d'altro canto, favoriscano un'informazione locale, regionale e cantonale qualitativamente convincente e quantitativamente diversificata.

Il Centro di ricerca Pubblico e Società (fög) dell'Università di Zurigo condurrà l'anno prossimo uno studio o un'analisi sulla diversità dei media in Argovia. Il Consiglio di Stato sostiene questo progetto con il denaro del fondo Swisslos. (SDA)

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