In Svizzera, la libertà di stampa ha un'alta priorità

La Svizzera rimane uno dei Paesi meglio protetti al mondo per quanto riguarda la libertà di stampa. Ma come nel resto del mondo, il giornalismo sta entrando in un decennio decisivo. Anche la crisi di Corona sta lasciando il segno.

Pressefreiheit

La Svizzera è scesa dal 6° all'8° posto nella classifica della libertà di stampa dell'anno in corso, come ha annunciato martedì l'organizzazione Reporter senza frontiere (RSF). Tuttavia, l'indice è rimasto costante nella classifica annuale.

Il fattore decisivo per il calo di due posizioni è stato il fatto che la Giamaica e il Costa Rica sono riusciti a guadagnare significativamente nei loro indici di libertà di stampa. La Svizzera rimane nella "zona bianca" dei Paesi in cui la libertà di stampa è pienamente garantita.

La classifica della libertà di stampa è guidata da Norvegia, Finlandia e Danimarca. La Germania si colloca all'11° posto, mentre gli altri Paesi confinanti con la Svizzera ottengono risultati inferiori. L'Austria è al 18° posto, la Francia al 34° e l'Italia al 41°.

 

Situazione difficile per i media

Tuttavia, i media svizzeri sono preoccupati perché la situazione economica si sta rapidamente deteriorando. RSF denuncia l'accelerazione della concentrazione nella stampa svizzera. La diversità delle testate sta diminuendo. L'informazione regionale, particolarmente importante nella democrazia diretta per la formazione dell'opinione pubblica, è sottoposta a forti pressioni.

Inoltre, la pandemia di coronavirus si sta trasformando in un disastro economico per i media. Gli introiti pubblicitari stanno scomparendo a rotta di collo. RSF critica il Consiglio federale per aver rifiutato di aiutare i media con aiuti d'emergenza. La palla passa ora al Parlamento.

 

Attacco a un giornalista

È preoccupante che i giornalisti subiscano sempre più spesso attacchi dall'esterno. Recentemente, ad esempio, l'entourage del presidente camerunense Paul Biya ha aggredito un giornalista della radiotelevisione della Svizzera francese a Ginevra.

Inoltre, i rappresentanti del governo dei cantoni di Vaud e Ginevra hanno intrapreso azioni legali contro i giornalisti. Una giornalista è stata condannata per violazione di domicilio. Voleva scrivere un reportage in una casa occupata da attivisti.

 

Crisi della democrazia

In generale, l'ostilità nei confronti dei giornalisti sta aumentando in tutto il mondo. Si profila una crisi della democrazia. Rappresentanti eletti come il presidente degli Stati Uniti Donald Trump o il presidente brasiliano Jair Bolsonaro stanno alimentando la sfiducia nei confronti dei media con le fake news.

Indeboliti dalla crisi di fiducia, i giornalisti sono presi di mira dai cittadini arrabbiati durante le manifestazioni. In Francia, sono diventati vittime della violenza della polizia.

 

Appello alla mobilitazione

"Tutte queste crisi fanno sì che i prossimi dieci anni siano cruciali", afferma Christophe Deloire, segretario generale di RSF. "Che aspetto avranno la libertà, il pluralismo e l'affidabilità dell'informazione entro il 2030? La risposta a questa domanda è in gioco oggi".

Secondo Deloire, i governi autoritari stanno approfittando della pandemia di coronavirus per adottare misure contro la libertà di stampa che sarebbero impossibili in tempi normali. La popolazione mondiale è chiamata a resistere a questi attacchi, affinché i giornalisti possano continuare a svolgere il loro lavoro. (SDA)

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