Chiamare i bambini per nome non è accettabile: il Consiglio della stampa rimprovera Tio.ch

Il portale online ticinese Tio.ch, che ha pubblicato il nome di minori, è stato richiamato dal Consiglio svizzero della stampa sui doveri e i diritti dei giornalisti.

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La pubblicazione dei nomi dei minori e la loro identificazione non è consentita senza un interesse pubblico prevalente. Ciò viola il codice del giornalista. Anche se i loro nomi sono già stati citati da altri media, ciò non giustifica la pubblicazione dei loro nomi, che può danneggiare in modo significativo i bambini.

Il Consiglio svizzero della stampa lo afferma con forza e approva una denuncia contro il portale online ticinese Tio.ch. Il 4 gennaio di quest'anno, il sito web ha parlato di una presunta truffatrice ticinese che adescava le sue vittime come autostoppista provocante e fingeva di aver bisogno di soldi per le cure mediche dei figli. L'articolo - che aggiornava un post precedente - conteneva informazioni dettagliate sulla donna, tra cui il tatuaggio dei nomi dei due figli sul braccio. La menzione di questi nomi molto insoliti, unita ad altre informazioni sulla madre e sul suo quartiere, rende i due bambini riconoscibili nel loro ambiente sociale e non solo.

Il portale online ha quindi violato il paragrafo 7 (rispetto della vita privata) della "Dichiarazione dei doveri e dei diritti dei giornalisti" e in particolare le linee guida 7.2 sull'identificazione e 7.3, che chiede una protezione più forte e speciale per i minori. (pd/hae)

 

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