Il Consiglio della stampa respinge il reclamo della chiesa libera ICF contro Blick.ch

In un articolo, Blick.ch ha almeno avvicinato la chiesa libera International Christian Fellowship (ICF) a una setta. Il Consiglio svizzero della stampa ha stabilito che la piattaforma online ha rispettato il codice deontologico dei giornalisti.

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Con il titolo "Guru pericolosi" e il titolo "Così potenti le sette in Svizzera", il 22 ottobre 2016 il Blick.ch elencava quattordici gruppi. Tra questi ci sono i Testimoni di Geova, Scientology, Fiat Lux e la chiesa libera ICF.

ICF ha quindi presentato un reclamo al Consiglio svizzero della stampa contro questo servizio. Erano state violate diverse linee guida del codice dei giornalisti. In particolare, i partecipanti all'ICF sono stati accusati di appartenere a una setta denigratoria e diffamatoria. Oltre all'elenco dei 14 gruppi, il Blick.ch ha citato le dichiarazioni del centro di consulenza sulle sètte Infosekta, secondo cui il termine "setta" non è chiaramente definito e una classificazione è difficile. Esiste un ampio spettro di gruppi.

Secondo il Consiglio della Stampa, queste dichiarazioni aiutano i lettori a farsi un'idea propria sul concetto di sette.

Inoltre, la denuncia era diretta contro l'affermazione di Blick.ch secondo cui i forti legami emotivi rendono difficile lasciare l'ICF. L'ICF sostiene di non conoscere alcuna adesione e quindi non ci sono né ingressi né uscite. Questa dichiarazione di Blick.ch viola quindi il dovere di verità. Il Consiglio della stampa, invece, può capire che un legame emotivo può rendere difficile lasciare una comunità religiosa, anche se non c'è un'adesione formale.

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