Buone prospettive per il mezzo radiofonico

Un sondaggio condotto da Publicom mostra che, nonostante le nuove minacce digitali, le radio private manterranno il loro posto nel panorama mediatico svizzero. Tuttavia, le emittenti devono concentrarsi ancora di più sulla regione e investire nella qualità editoriale.

Dagli esordi delle radio locali, il panorama mediatico svizzero è cambiato radicalmente e, alla luce dei servizi di streaming personalizzabili e di altre offerte digitali, la radio si trova ad affrontare ulteriori sfide. Nei prossimi anni, tuttavia, la radio manterrà il suo posto nel panorama mediatico. Ciò è dovuto principalmente alla sua diversità e alla sua funzione di mezzo di accompagnamento ideale. Almeno così la pensa la stragrande maggioranza del gruppo di esperti di Delphinarium. Tuttavia, all'umore di base positivo si mescolano anche alcune parole di avvertimento. C'è preoccupazione per il calo di interesse nei confronti del mezzo tra i giovani o per la generale frammentazione dell'offerta e dell'uso dei media. Il Delphinarium valuta positivamente anche il ruolo delle radio private nel panorama mediatico svizzero: quasi tre quarti degli intervistati ritiene che contribuiscano all'identità e all'indipendenza delle regioni. Gli esperti vedono le maggiori opportunità per prepararsi a un futuro di successo nella continua focalizzazione sulla regione e nel miglioramento della qualità editoriale.

La suddivisione delle commissioni deve tenere conto della performance.

La suddivisione del canone, che all'epoca era stata molto controversa, incontra un'approvazione schiacciante da parte del gruppo di esperti, ma le quote di canone dovrebbero essere assegnate in base a criteri di performance anziché a caratteristiche strutturali regionali. Per il resto, i 19 milioni di franchi di canone attualmente destinati alle radio private sono considerati sufficienti. Ci sono solo richieste isolate di aumento.

Immagine teaser: Keystone

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