Il Consiglio della stampa rimprovera il Blick e il Blick Online

Il Blick e il Blick Online hanno violato la privacy di un ragazzo investito da una macchina falciatrice dall'ex corridore di sci Paul Accola. Lo ha dichiarato il Consiglio della stampa in una decisione pubblicata martedì.

L'incidente risale all'estate. All'epoca, Accola, ora imprenditore, stava guidando una macchina falciatrice in un prato di Davos Platz GR. Mentre faceva retromarcia, la macchina ha investito un bambino di otto anni, che è morto poco dopo in ospedale.

Il Blick e il Blick Online hanno riferito ampiamente sull'incidente e sugli eventi successivi. Hanno mostrato prima una foto pixelata e poi una non pixelata del ragazzo, una foto del luogo dell'incidente, l'affittuario del prato e il presidente della scuola di Davos con parole e immagini. Inoltre, entrambi i media hanno citato il nome di battesimo della vittima, facilmente identificabile per la sua rarità. Quando hanno riferito del servizio funebre, hanno pubblicato una foto della famiglia in lutto, che è riconoscibile individualmente.

Immagine della vittima scaricata da Internet

Un denunciante che sostiene di essere un amico della famiglia della vittima si è rivolto al Consiglio della stampa. L'organo etico ha parzialmente respinto il reclamo. Era lecito pubblicare la foto del luogo dell'incidente e intervistare il presidente della scuola.

Su altri punti, tuttavia, il Consiglio ha accolto il reclamo. Ad esempio, il Blick e il Blick Online non erano autorizzati a riferire sul ragazzo ucciso senza ottenere il consenso esplicito delle persone interessate. Secondo il denunciante, la foto del ragazzo proveniva dal sito web di uno sponsor di un evento sportivo. Anche la foto del servizio funebre era inaccettabile, poiché i due media mettevano visibilmente in risalto la famiglia della vittima e gli altri partecipanti al lutto. Accola non deve sopportare di essere fotografato contro la sua volontà a un servizio funebre privato, anche se è un personaggio pubblico.

Inoltre, la copertura dell'inquilino era inammissibile, poiché egli, come la famiglia della vittima, non era un personaggio pubblico. Infine, i redattori avrebbero dovuto lasciare in pace la famiglia in lutto subito dopo l'incidente, come espressamente richiesto da Accola. Entrambi i media si sono astenuti dal rilasciare dichiarazioni al Consiglio della stampa. Anche la casa editrice Ringier-Verlag (SDA) lo ha fatto martedì.

Immagine teaser: Screenshot Blick.ch
 

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