Che cosa significa in realtà... "approfondire"?

Benno Maggi spiega nella sua rubrica "Cosa significa... in realtà?" termini del campo del marketing e della comunicazione. Questa volta condivide le sue riflessioni sul termine "abtiefen".

A volte nei workshop sembra di essere in un campo di immersione. Eppure l'industria della comunicazione svizzera è una massa d'acqua interna, non un oceano. La gente si immerge a piene mani, anche se pochi sanno da dove viene questo neologismo. Non sempre, quando i termini inglesi - in questo caso immersione profonda -Se la parola viene adottata, ha successo. In questo caso, perché la creazione della nuova parola riunisce anche linguisticamente cose che da tempo si appartengono metodicamente. Immersione o approfondire erano i termini che erano stati memorizzati nei nostri vocabolari fino a quel momento.

L'apprendimento approfondito era inevitabile a scuola o all'università - che si trattasse di conoscenze, abilità o competenze. Chi approfondiva acquisiva conoscenze che venivano testate (o meno) alla fine del percorso e premiate con un titolo di studio. Che queste conoscenze fossero anche comprese non interessava a nessuno. L'immersione, invece, era considerata qualcosa che si poteva fare nelle proprie passioni. La musica, lo sport, il teatro e la letteratura erano ideali per questo scopo. I voti in queste materie, se c'erano, erano secondari. Ciò che contava erano le opinioni. Coloro che si tuffavano in settori in cui non contava nulla, venivano sorrisi blandamente e auguravano buona fortuna se avessero intrapreso quella strada a livello professionale.

La fine di MINT VS. MUSE

Grazie alla digitalizzazione, i cuori e le menti si sono fusi e il mix tra le cosiddette materie STEM - matematica, informatica, scienze naturali e tecnologia - e le competenze artistiche ha dato vita a cose che hanno cambiato il mondo: Apple è stata pioniera nel mix vincente di STEM e MUSE all'inizio degli anni Ottanta.

Oggi, quindi, la fusione dei due verbi non sorprende, perché "abtiefen" si riferisce alla simbiosi tra conoscenza e opinione per scoprire esattamente quale 50 per cento delle spese di marketing e comunicazione fa la differenza. "Non funziona" sono le risposte dei presunti ignoranti, combattute con file di numeri, tassi di click-through, tempi di permanenza, informazioni di accesso. Se bombardiamo questi ignoranti con i fatti abbastanza a lungo, alla fine si arrenderanno.

Ma per lo più le opinioni vengono formulate con largo anticipo e l'affinità o l'avversione rimangono ininfluenti anche con i fatti, perché le persone incompetenti purtroppo non hanno nemmeno la competenza per riconoscere la loro incompetenza. Si tratta del cosiddetto effetto Dunning-Kruger. Quindi, approfondire con infiniti grafici di dati analitici serve a poco se i clienti tendono a decidere "a istinto". O per dirla in altro modo: è inutile presentarsi alle riunioni carichi di bombole d'ossigeno se l'interlocutore preferisce andare con boccaglio e occhialini da sub.


Benno Maggi è cofondatore e CEO di Partner & Partner. Da oltre 30 anni origlia il settore, scoprendo per noi parole e termini che possono essere usati per chiacchiere, pomposità, eccitazione, per giocare a Scarabeo o semplicemente perché.

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