Come i boomers influenzano il futuro della comunicazione di marca

Per decenni, la comunicazione digitale dei marchi ha danzato intorno alle generazioni più giovani - i vitelli d'oro - mentre le generazioni più anziane hanno agito da regolatori del tono sociale. Un rapporto prosumer di Havas ha esaminato i momenti di cambiamento e mostra che i marchi e le aziende possono creare vantaggi decisivi per il futuro con concetti sensibili alle generazioni.

I marchi devono trovare la nota giusta

Quando ci si rivolge ai boomers, i brand devono lasciarsi alle spalle gli stereotipi, perché due terzi di loro non vogliono essere chiamati "anziani". Circa il 75% degli over 55 ritiene che l'età sia una questione di atteggiamento e non di condizioni fisiche. Di conseguenza, due terzi dei boomers intervistati preferiscono marchi che non si rivolgono a una generazione specifica. A livello di prodotto, invece, questa generazione vorrebbe che le aziende adattassero ancora di più i loro prodotti e servizi alle loro esigenze. Quasi la metà degli over 55 è d'accordo con la seguente affermazione: "Mi aspetto che i miei marchi preferiti adattino i loro prodotti e servizi alle mie esigenze quando invecchio". Per i marchi, questa tensione significherà trovare in futuro il giusto equilibrio tra comunicazione universale e offerte adeguate all'età.

La comunicazione del marchio può superare il divario generazionale

Già nel 2020, gli Havas Prosumer Reports hanno rivelato una crescente spaccatura tra le generazioni. I principali punti di scontro sono il cambiamento climatico e la sensazione delle giovani generazioni che il loro futuro - economico e ambientale - sia in cattive acque. Mentre i Millennials riconoscono ai Boomers l'attivismo della loro giovinezza, una percentuale significativa è disposta a incolpare la generazione più anziana per una serie di mali, tra cui l'esaurimento delle risorse a causa del consumo eccessivo (40%), i danni ambientali (29%) e l'indebitamento delle generazioni più giovani (25%).

Questa discordanza è aggravata dal fatto che entrambe le generazioni vivono sempre più separate culturalmente l'una dall'altra e quindi hanno una minore conoscenza e comprensione reciproca. La generazione più giovane si circonda di contenuti e codici globali generati dagli utenti che non sono accessibili alla generazione dei boomer.

"Oggi i marchi fanno bene ad affrontare le tensioni tra le generazioni per individuare i maggiori denominatori comuni possibili. Questo è particolarmente vero per i marchi di ampio respiro, perché con i temi intergenerazionali i marchi non solo possono aiutare a riconciliare le generazioni, ma possono anche giocare con gli interessi dei giovani e degli anziani", spiega Sandra Onofri, Group Strategy Director di Havas Germany.


Il Rapporto Havas Prosumer "Il futuro dell'invecchiamento fa parte di uno studio che Havas conduce da oltre 16 anni. Il rapporto si basa su un'indagine globale condotta su quasi 12.000 persone in 28 mercati, con particolare attenzione ai cosiddetti prosumer, i principali influencer e market shaker di domani.

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