Twitter testa l'etichettatura per i "bot buoni

Twitter ha avviato dei test con una nuova etichetta per i "bot buoni". Ciò consente agli account automatizzati di identificarsi chiaramente come tali. L'etichetta è destinata ai bot che condividono, ad esempio, aggiornamenti su Covid 19, informazioni sui terremoti o materiale libero da licenze dei musei. Resta da vedere quanto questo approccio sarà utile, perché è improbabile che teorici della cospirazione, negazionisti del clima e simili etichettino volontariamente i loro bot di false informazioni.

Twitter ha avviato dei test con una nuova etichetta per i "bot buoni". Ciò consente agli account automatizzati di identificarsi chiaramente come tali. L'etichetta è destinata ai bot che condividono, ad esempio, aggiornamenti su Covid 19, informazioni sui terremoti o materiale libero da licenze dei musei. Resta da vedere quanto questo approccio sarà utile, perché è improbabile che teorici della cospirazione, negazionisti del clima e simili etichettino volontariamente i loro bot di false informazioni.

Maggiore chiarezza per gli utenti

Secondo Twitter, la ricerca suggerisce che gli utenti vogliono un contesto più ampio quando hanno a che fare con account non umani - i bot. Le nuove etichette promettono maggiore chiarezza a questo proposito. Secondo le schermate di esempio di Twitter, l'etichettatura include non solo il fatto che si tratta di un bot, ma anche chi lo ha creato ed è quindi il responsabile ultimo di ciò che il bot pubblica. Queste informazioni dovrebbero conferire maggiore legittimità al bot.

Inizialmente, oltre 500 sviluppatori selezionati avranno accesso al sistema per etichettare i loro bot buoni. Tra gli esempi di questi buoni bot nominati da Twitter ci sono @earthquakesSF con le sue informazioni sui terremoti nell'area di San Francisco; @AltTxtReminder, che ricorda alle persone di aggiungere il testo ALT alle immagini nello spirito dell'accessibilità; o @met_drawings, che mostra disegni e stampe della collezione del Metropolitan Museum of Art che sono di pubblico dominio. Anche questi bot parteciperanno al test dell'etichetta.

Bot problematici non impressionati

Resta da vedere quanto un'etichettatura volontaria dei bot buoni, almeno per il momento, porterà nella pratica. I bot che diffondono deliberatamente sciocchezze sono problematici. Per esempio Secondo la stampa un tweet negazionista sul clima su quattro proviene da un bot; gli esperti stimano inoltre che Covid 19 informazioni false provengano spesso da bot. È improbabile che molti finanziatori partecipino a un sistema di etichettatura anche se fosse aperto a loro. Sembra quindi discutibile che le misure al di là di un obbligo di etichettatura rigorosamente imposto possano fare la differenza. (pte)

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