I bot guidano il dibattito su Twitter sulle sigarette elettroniche

Lo dimostra uno studio: La discussione su Twitter sulle conseguenze delle sigarette elettroniche per la salute è dominata principalmente da bot che diffondono disinformazione e nascondono i possibili rischi del vaping.

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Secondo uno studio dell'organizzazione no-profit The Public Good Projects (PGP), più della metà dei tweet su questo argomento non proviene da persone.

 

"La resa dei conti dei bot"

"Sempre più persone sono oggi sui social media, il che significa anche che interagiscono molto di più con i marchi. Alcune aziende si affidano quindi ai bot. Questi possono rivolgersi direttamente ai clienti e analizzare il loro atteggiamento nei confronti di un marchio. Ma possono anche essere usati per colpire i concorrenti e diffondere messaggi negativi su di loro. È qui che avviene la resa dei conti tra i bot", spiega Markus Hübner, esperto di social media e CEO di Brandflow, in un'intervista all'agenzia di stampa Pressetext.

Per lo studio, il PGP ha esaminato oltre un milione di tweet inviati tra febbraio 2019 e giugno 2019 sul tema delle sigarette elettroniche. Ha scoperto che quasi l'80% di questi messaggi proveniva da bot. I messaggi diffusi da questi bot mostrano quasi esclusivamente le sigarette elettroniche in una luce positiva.

 

Attacchi agli scienziati

Alcuni dei bot scoperti diffondono anche disinformazione e attaccano gli scienziati che mettono in guardia sui rischi per la salute delle sigarette elettroniche. I bot affermano esplicitamente che questi ricercatori stanno nascondendo la verità. Secondo gli analisti, i messaggi a favore del fumo sono rivolti principalmente ai bambini e ai giovani.

Gli esperti di PGP avvertono che oltre il 20% degli studenti delle scuole superiori negli Stati Uniti fa già uso di sigarette elettroniche e che questo numero è destinato ad aumentare a causa dell'influenza dei bot. "Per evitare la manipolazione delle conversazioni, gli operatori delle piattaforme di social media dovrebbero adottare misure rigorose contro i bot. Ma al momento non hanno la volontà di farlo", critica Hübner. (pte)

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